PERCHE E QUANDO OPERARE
Le vene varicose sono una malattia fondamentalmente benigna, lentamente progressiva, piú o meno sintomatica e piú o meno esteticamente invalidante per cui spesso il paziente non avverte il bisogno di curarle e tende a rinviare ogni decisione in merito.
Bisogna però considerare che la progressione, seppur lenta, è inesorabile per cui nel tempo le varici aumentano di numero e di dimensioni, e si possono complicare con varicoflebiti, edemi, dermoipodermiti e ulcere, diventando a questo punto difficili da trattare in modo risolutivo, mininvasivo e con risparmio della vena safena.
Con l’avanzare dell’età altre patologie più serie potrebbero presentarsi, facendo passare la malattia varicosa in secondo piano oppure aumentandone il rischio operatorio per cui la sola terapia resterebbe l’elastocompressione (le calze elastiche) con le ben note difficoltà ad essere indossate specie dalle persone anziane (in cui la malattia varicosa è più avanzata) a causa delle limitazioni articolari di colonna, anca e ginocchio, e specie nel periodo estivo (quando i disturbi si fanno più evidenti) a causa del caldo che rende le calze insopportabili.
In conclusione intervenire precocemente sulle vene varicose vuol dire affrontare un intervento piú mininvasivo, che salvaguarda la safena, che mette maggiormente al riparo da eventuali recidive e che permette di avere sempre delle gambe sane sia funzionalmente che esteticamente.