VARICI E GRAVIDANZA
La gravidanza è una condizione che predispone fortemente l’organismo a sviluppare le varici, favorendone l’insorgenza di nuove o il peggioramento di quelle preesistenti, per tutta una serie di modificazioni fisiologiche (riduzione di tono venoso per l’aumentato tasso ematico di ormoni estroprogestinici, ritenzione di liquidi, compressione da parte dell’utero gravido sulle vene).
Le varici in gravidanza comportano poi sintomi generalmente fastidiosi e/o invalidanti quali gonfiore, dolori e pesantezza delle gambe e possono complicarsi con varicoflebiti a causa dell’aumentata coagulabilità de sangue; il periodo più difficile e rischioso è l’ultimo trimestre ed il post-partum.
Varici in gravidanza:
La raccomandazione principale che viene fatta in gravidanza è l’uso delle calze elastiche con grado di compressione differente in base all’epoca di gestazione (più leggere nei primi cinque mesi e più pesanti dopo il quinto mese) ed a seconda che le si utilizzino in prevenzione, qualora non ci sia una vera malattia varicosa, o in terapia vera e propria in caso di varici e/o sintomi evidenti.
In vista del parto va inoltre valutata l’opportunità o meno di eseguire una profilassi antitrombotica con iniezioni di eparina a basso peso molecolare specie in caso di precedenti episodi trombotici o di una condizione di trombofilia (predisposizione congenita o acquisita alla formazione di trombi).
Il trattamento delle varici va poi affrontato dopo la fine dell’allattamento e comunque dopo circa sei mesi, in modo che il quadro si stabilizzi assistendo in genere ad una parziale regressione della malattia varicosa dopo il parto.
Varici in vista di una gravidanza:
In presenza di vene varicose, qualora si programmi una gravidanza, l’orientamento attuale della comunità scientifica è quello di conservare la vena safena (la cui asportazione esporrebbe al rischio di insorgenza di recidive con caratteristiche tali da renderne più difficile il trattamento successivo) ma di asportare le varici vere e proprie (che, ricordiamo, corrispondono generalmente a dei rami collaterali della safena)